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Giornata Internazionale della Donna

Ogni anno l’8 marzo ricorre la giornata internazionale della Donna, considerata un momento di riflessione sulla condizione femminile nel mondo e sulle, ancora troppe, differenze di genere , violenze e ingiustizie riguardanti la categoria.

In Italia è consuetudine da parte degli uomini regalare, in questa giornata, una mimosa alle Donne. Un fiore, tra i primi a sbocciare dopo l’inverno, che in qualche modo segna l’inizio della stagione più mite, paragonabile ad una rinascita dopo il periodo freddo.

La mimosa rappresenta nel linguaggio dei fiori forza e femminilità: quella forza che impedisce alla volontà di spezzarsi e quella femminilità che ci insegna che la nostra vera essenza , caratterizzata da una molteplicità di sfaccettature oltre una spiccata sensibilità, è un valore da proteggere e alimentare costantemente.

Il ruolo e la considerazione della Donna sono enormemente cambiati nella storia, e variano a seconda delle Nazioni. In linea generale si è potuto assistere ad un incremento dell’emancipazione femminile che, nonostante sia un fenomeno di forte impatto sociale nasconde subdolamente scenari insidiosi.

La veste della donna è intrisa di mille colori, la società regala e impone, al tempo stesso, un adattabilità continua , una presa di coscienza e un impegno sempre maggiore. Le azioni prendono il sopravvento sui nostri timori per essere, ancora una volta, donne realizzate, mamme scrupolose, mogli complici, nonne amorevoli, amiche fidate.

E’ così che la vera bellezza delle Donne si ricama perfettamente in ciascun cuore e volto evidenziando le particolarità e l’unicità di ognuna di noi.

Sono stati fatti ‘passi da gigante’ rispetto ai tempi passati ma la strada è ancora lunga. Il nostro cambiamento ha spesso spaventato, poiché indubbiamente di maggiore portata rispetto a quello maschile e l’accettazione non sempre ha viaggiato su binari paralleli.

Probabilmente, anche per questo, ci troviamo a parlare, di fenomeni vergognosi quali femminicidi, violenze fisiche e psicologiche e soprusi di vario genere.

Action Aid, organizzazione internazionale impegnata in progetti a sostegno dei diritti fondamentali dell’Uomo, dichiara che le violenze sulle donne sono tra le violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo. Una violenza che varca i confini domestici e si accanisce su donne di tutte le età e nazionalità.

Ricordarsi di gridare a gran voce le violenze è segno di rispetto verso noi stesse. Il silenzio e la vergogna ci uccidono!

Ancora una volta la politica e la legge possono fare la differenza. Il crescente fenomeno della violenza sulle Donne deve necessariamente far riflettere tutti e soprattutto chi ha il potere di agire, per giungere a soluzioni efficaci quanto prima.

In questo giorno di festa, soprattutto nel ricordo del percorso che ci ha portato fin qui grazie alla nostra determinazione, capacità e sacrificio, riporto una poesia di Alda Merini che meglio non puo’ interpretare la Donna e il suo canto universale che chiede amore e rispetto.

‘Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre per l’emancipazione. Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore.’ Alda Merini

Lidia Rosa Pischedda