Di Ilaria Beghelli
Partiamo capendo quale sia la situazione attuale: oggi a Zola P. applichiamo un’addizionale comunale irpef proporzionale pari allo 0,6, imposta proporzionale significa che l’imposta varia nella stessa proporzione della base imponibile, essendo costante il rapporto fra imposta e base imponibile.
Con questa manovra di bilancio ci viene proposto di passare da un’imposta (add. Comunale irpef) di tipo proporzionale ad una di tipo progressivo a scaglioni, cioè l’aliquota aumenta, a scaglioni, con il crescere della base imponibile, ciò significa che chi ha maggiore reddito contribuirà in misura maggiore rispetto a soggetti più deboli.
La nostra Costituzione all’art. 53 comma 1 sancisce che “ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” ergo tutti i cittadini, anche stranieri ed apolidi, che risiedono in Italia hanno il dovere di pagare le imposte e concorrere alle spese pubbliche, ma ciò deve avvenire in funzione della loro capacità contributiva, in altre parole della loro capacità di generare reddito/ricchezza ( = possibilità economica).
Sempre l’art. 53 al comma 2 Cost. stabilisce che “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” Vale a dire che l’imposta cresce con il crescere del reddito, in realtà il sistema tributario e quindi NON tutte le imposte, alcune possono essere di tipo progressivo ( es. irpef) ed altre proporzionale ( es. ires e iva). Il rilievo del criterio di progressività risiede nel gravare sulle classi sociali più abbienti così da poter soccorrere e sostenere le classi sociali in difficoltà, garantendo i diritti e i servizi sociali fondamentali quali la pubblica istruzione, l’assistenza sanitaria, la previdenza sociale, ecc… criteri sui quali si basa lo Stato Sociale Italiano. L’art. 53 della costituzione richiama quindi indubbiamente gli artt. 2 e 3 della Costituzione nei quali si manifestano il principio di solidarietà e di eguaglianza di tutti i cittadini nello Stato Italiano.
Torniamo ora al nostro territorio, fino ad oggi abbiamo avuto un’imposta di tipo proporzionale la cui incidenza è inversamente proporzionale al reddito, cioè su redditi bassi una aliquota pari allo 0,6 si “sente” maggiormente che su redditi medio – alti.
Con la manovra che siamo chiamati a votare oggi si riscrive l’addizionale comunale irpef, passando a una aliquota progressiva a scaglioni , dallo 0,5 allo 0,8. Questo significa per la popolazione zolese un risparmio d’imposta per il 68,4% della cittadinanza, quindi, per essere chiari, più dei 2/3 degli abitanti del Comune pagherà meno rispetto a quanto pagato con l’aliquota fissa dello 0,6. Stiamo parlando di chi ha redditi fino a € 28.000, cioè persone che, facendo i conti della serva, con 14 mensilità ( considerando 13^ e 14^) percepiscono € 2.000 al mese ( con 12 mensilità si tratterebbe di € 2.330 al mese). Per i redditi che vanno dai 29.000 ai 55.000, 25% della popolazione, si ha un aumento della pressione impositiva che va dal 1% al 15%, cioè, facendo l’esempio limite, persone che prendono circa € 3.928 al mese ( €55.000/14 mensilità) si troverebbero a pagare € 3,90 al mese, €47,90 all’anno. Per i redditi maggiori di € 55.000, quindi per il restante 6% della popolazione, si avrebbe un aumento dell’imposta che arriva fino ad € 105,90 per chi dichiara € 85.000 annui, si tratta di un aumento pari al 21% rispetto a quanto pagato precedentemente, ma c’è da dire che questo aumento ha un incidenza pari allo 0,001246% sul reddito complessivo e si tratta comunque di € 8,83 in più al mese per persone che percepiscono circa € 6.071 con 14 mensilità.
Non bisogna nascondere che questa manovra, in base alle stime effettuate con i dati storici messi a disposizione dal MEF, dovrebbe garantire un maggior gettito e quindi più risorse per l’Ente, ma bisogna chiedersi come verranno spese queste maggiori risorse? Ciò è chiarito nell’impianto del bilancio, queste maggiori risorse saranno riversate sul nostro territorio attraverso l’investimento in personale e servizi. Ricordiamoci che siamo uno dei Comuni che eroga tra le maggiori coperture per i servizi a domanda individuale, per i servizi quali pre e post scuola, mensa, nido ecc… ed è anche per questo che il nostro è un territorio attrattivo sia in termini abitativi che industriali/commerciali.
Ecco quindi che in modo un po’ provocatorio verrebbe da chiedersi:
– data la situazione di emergenza sanitaria che stiamo affrontando,
– data la crisi economica che si prospetta tra le peggiori mai viste, forse equiparabile alla depressione del 1929, che sicuramente porterà purtroppo ad una forte contrazione dei redditi delle persone e l’emersione di nuove sacche di povertà,
Siamo proprio sicuri che questa manovra genererà maggior gettito e sia migliorativa per le casse del nostro Comune? Non abbiamo la sfera di cristallo ma Noi siamo convinti che questa manovra sia quella giusta per la nostra cittadinanza, che rispetta ancora più fedelmente il dettato costituzionale, al fine di erogare i migliori servizi possibili per tutti i cittadini, a maggior ragione in questo periodo di forte incertezza economica e sociale.