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La Sicurezza a Zola Predosa

La Sicurezza a Zola Predosa

I dati recentemente diffusi dalla Prefettura ci dicono che il numero di reati commessi nel nostro Comune negli ultimi anni è diminuito.

Il dato di Zola (un reato ogni 22 abitanti) è sensibilmente più basso della media della Città Metropolitana (1 ogni 14) e di gran lunga inferiore al numero di reati della Città di Bologna (1 ogni 10), dove pure si stanno recentemente ponendo in atto delle efficaci misure.

Va detto che il dato storico (riportato in tabella) ha dei piccoli scostamenti e che nel 2015 vi è effettivamente stato un incremento di reati nel nostro territorio.

Se, però, chiedessimo ai cittadini se a loro avviso negli ultimi anni il numero di reati è cresciuto o meno, la risposta sarebbe con ogni probabilità positiva.

I reati calano ma il senso di insicurezza cresce.

Proposte di ronde, segnalazioni di mezzi e l’inseguirsi di annunci sui social network hanno aumentato l’ansia, la paura, la sfiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine.

La percezione della sicurezza va peggiorando per il diffondersi di una illegalità che ha tipologie nuove, che invade spazi fino ad oggi ritenuti sicuri, che sempre più spesso colpisce le persone comuni, quelle più deboli.

Per questo motivo il tema della sicurezza non può essere trattato in maniera disgiunta da quello della legalità inteso come il rispetto della legge, sia da parte del pubblico sia da parte del privato.

Cosa ha fatto e cosa può fare, dunque, l’Amministrazione Comunale per garantire la sicurezza dei cittadini e far aumentare, altresì, la percezione di sicurezza?

Vi è stata, innanzitutto, l’installazione di telecamere di videosorveglianza in alcuni punti sensibili del territorio estendendo l’uso di tali sistemi anche per accertare l’utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche.

Il Regolamento adottato dal Consiglio Comunale prevede che anche i privati possano acquistare e donare al Comune apparati di videosorveglianza restando completamente a carico dell’Amministrazione sia i costi di installazione che quelli di manutenzione.

Dalla fine dello scorso anno, inoltre, sono entrate in funzione sei telecamere del tipo “watchdog” che stanno monitorando 24 ore su 24 gli accessi nel territorio comunale verificando in tempo reale la regolarità dei veicoli che circolano.

Per ogni veicolo transitato in condizione d’irregolarità il sistema trasmette immediatamente un allarme all’organo di polizia locale che può così provvedere alla contestazione dell’illecito.

Per far sì che le misure adottate, scaturite dal dibattito e dal confronto in sede di Commissione Comunale Speciale Sicurezza (istituita ad hoc in questo mandato), possano trovare immediata e concreta attuazione si è deciso di costituire un Corpo di Polizia Locale Unico con i Comuni di Casalecchio di Reno e Monte San Pietro.

La gestione associata prevede la costituzione di un’Unità Operativa Complessa “Presidio territoriale” alla quale assegnare la maggior parte delle risorse in organico liberate dalle competenze trasversali di altri servizi.

L’Unità è stata progettata per essere svincolata dalle attività d’ufficio privilegiando l’utilizzo degli uffici mobili al fine di mantenere più tempo possibile gli operatori a contatto diretto con il territorio anche in fasce orarie al momento scarsamente presidiate.

Nessuna sicurezza può, però, essere garantita a scapito della libertà. Il problema del rispetto delle regole è soprattutto una questione culturale, è convincimento, condivisione, si basa su un sentire comune, su una volontà comune.

In questo senso quindi, tante azioni di sensibilizzazione e di educazione che vengono portate avanti a Zola contribuiscono a favorire senso civico, coesione della comunità e quindi maggior presidio sociale del territorio, dagli incontri di sensibilizzazione promossi in collaborazione con le forze dell’ordine fino al lavoro educativo e di prevenzione svolto dall’Educativa di Strada per arginare fenomeni di bullismo e degrado anche nelle fasce più giovani della popolazione.

Non si tratta, infatti, solo di un problema morale individuale, ma soprattutto di un fatto sociale che riguarda i contesti in cui le persone vivono insieme ed è per questo che si stanno anche valutando ipotesi di “controllo di vicinato”. Non sempre, infatti, il concetto di sicurezza sociale coincide con quello di sicurezza pubblica.

In questo nuovo contesto è cambiato il modo del cittadino di intendere la propria sicurezza e anche su questo, dunque, ci impegniamo a continuare a lavorare.

Ernesto Russo
Capogruppo PD