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Progressività e solidarietà per non lasciare indietro nessuno

Di Luca Lorenzini, Capogruppo PD

Quando tra fine 2019 e inizio 2020 abbiamo iniziato a lavorare sul bilancio di quest’anno, l’obiettivo era quello di dare subito gambe al nostro programma di mandato.

È così che è nato un bilancio che vede il 20% delle risorse (al netto delle spese di personale) destinato ai servizi e alla scuola. Zola è innanzitutto una comunità di cittadini. E una comunità può vivere e crescere solo se non lascia indietro nessuno. Da qui il rinnovato impegno per i servizi sociali – rivolti a fasce di reddito deboli, anziani, disabili – e per i servizi scolastici, per garantire il più largo accesso possibile a nidi, pre e post scuola o scuolabus.

Quindi un occhio in più per chi è più debole, con l’introduzione della progressività dell’addizionale IRPEF. Una misura che consente ai cittadini con un reddito sotto i 28.000 € di avere un risparmio di imposta rispetto agli anni passati. Parliamo del 70% dei contribuenti zolesi. 

Questo perché per la prima fascia di reddito, quella fino a 15.000 € (ricordando che i redditi fino a 10.000 € sono esentati), l’aliquota è stata diminuita al valore minimo possibile (0,5%) producendo nei fatti una mediazione al ribasso anche di quelle successive: per fare un esempio, un reddito annuo di 25.000 euro pagherà l’aliquota dello 0,5% (più bassa rispetto al 2019) sui primi 15.000 e lo 0,71% sui restanti 10.000, non certo lo 0,71% sull’intera cifra. Cosa, questa, che alcuni gruppi di opposizione fingono di non capire nonostante i diversi sforzi per cercare di spiegarglielo! 

Si inseriscono anche nuove voci di spesa come il progetto Zola città blu, a favore dell’informazione sulle forme di autismo, il fondo per la coabitazione solidale, il progetto Plastic Free e la grande novità del bilancio partecipato, con risorse direttamente a disposizione delle nostre consulte.

Poi è arrivata la fine di febbraio 2020 e il COVID-19; sono iniziate le chiusure delle scuole prima, dei ristoranti e dei bar poi, seguiti a breve dai negozi ed infine dalle attività industriali e artigianali. 

E così, mentre da una parte le entrate sono calate e caleranno, dall’altra dobbiamo prepararci ad un aumento delle spese. Per garantire un sostegno a chi sarà in difficoltà economica. Per una riorganizzazione delle modalità di erogazione e fruizione dei servizi. Per sostenere il mondo associativo e sportivo, per il quale il 2020 sarà un anno terribile. Per aiutare imprese, commercianti ed artigiani ad uscire da questa fase delicatissima e permettere loro di tornare al lavoro, che è l’unico modo per produrre ricchezza e reddito.

Per questo motivo, il bilancio approvato non potrà che essere modificato in funzione degli eventi e delle risorse disponibili, pur rimanendo nel solco di scelte e principi fin qui tracciato.

Di fronte a tutto questo, le destre hanno solo replicato gli interventi degli ultimi 15 o 20 anni, chiedendo di ridurre tasse, oneri, tariffe, senza avere il coraggio (o la cognizione) di dire quali servizi tagliare. Perché il bilancio deve quadrare e se tagli delle entrate, devi tagliare anche delle uscite. L’unico emendamento delle destre, oltre a non avere copertura finanziaria, proponeva di chiedere di più a chi guadagna meno di 28.000 euro riportando l’addizionale IRPEF allo 0,6% per tutti, non comprendendo che le aliquote agiscono sul reddito percepito e pertanto, se questo scende (per effetto del lockdown prodotto dal virus), anche il prelievo fiscale lo segue, e quindi il meccanismo della progressività consentirà di favorire coloro che purtroppo scivoleranno in fasce di reddito più basse. 

Torno al cuore del nostro bilancio. La comunità. Solo tutti insieme potremo uscire da questa difficile pagina di storia. Solo tutti insieme potremo far tornare Zola più forte e più unita di prima. Non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno e di lasciare qualcosa di intentato in questo frangente